I disturbi da apparecchi digitali elettronici (device).

I disturbi da apparecchi digitali elettronici (device).

I disturbi da apparecchi digitali elettronici (device).

Durante i periodi di lockdown conseguenti alla pandemia di Covid-19 abbiamo imparato un po' tutti ad usarli, amarli, disprezzarli. Sono il frutto della tecnologia digitale più o meno recente e ci permettono di essere connessi con il mondo via rete/Web: computer, tablet, smartphone, smartwatch.

Tecnologia utile

La tecnologia è venuta sempre in aiuto a medici e farmacisti, basti pensare ai tempi recenti delle consegne a domicilio durante e dopo il lockdown: senza l’ausilio di tali strumenti, con la mancanza di contatto interpersonale e la difficoltà a trovare l’indirizzo giusto sarebbe stato molto difficile. La tecnologia ci è venuta in aiuto non solo in campo sanitario, ma anche nel lavoro, a scuola, nella sfera personale, nel gioco, nello sport, ecc.. Purtroppo questa situazione ha anche esacerbato un aspetto che già segnalato e studiato prima dell’isolamento, ovvero i rischi e i problemi legati ad un uso eccessivo e maniacale di computer, tablet e cellulari.

I rischi della connessione costante

Secondo uno studio recente, la maggior parte di noi trascorre mediamente 8 ore, con picchi fino a 15 ore, davanti ad un monitor. Si parla pertanto, in media, dalle 50 alle 100 ore settimanali, ovvero 2-4 giorni “in connessione costante”. Questo ha sicuramente effetti negativi per la nostra salute psico-fisica. L’uso eccessivo di strumenti digitali ci rende infatti sempre più disattenti, abbassa la capacità di concentrazione, riduce il rendimento, la creatività, aumenta l’isolamento e la solitudine ( pensiamo alle tante forme di disagio giovanile indotte nel periodo di lockdown) peggiora la qualità del sonno (per il tipo di radiazioni elettromagnetiche, luce blu, emesse dagli schermi che riduce i tassi di melatonina) con conseguenti effetti negativi sull’umore, provoca problemi alla vista ed agli occhi (occhi secchi ed arrossati), portano a vizi posturali per cervicale e schiena e mani, con conseguenti infiammazioni.

I "connessi" rischi psichiatrici

 

Infine, l’abuso dell’utilizzo di strumentazione digital può portare a una propria e vera malattia di tipo psichiatrico, tipo la nomofobia (no-mobile fobia) ovvero la la paura di restare sconnessi, di non essere rintracciabili o visibili, oppure l’ansia da batteria scarica o da  scarso credito telefonico, FOMO (Fear Of Missing Out, in inglese paura di essere tagliati fuori), dipendenza da Social e simili patologie d’interesse psichiatrico. L’attaccamento allo smartphone è dunque simile ad una qualsiasi dipendenza che conosciamo, con tutto quello che comporta dal punto di vista psico-fisico, depressione inclusa.

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