Inquinamento atmosferico e conseguenze per la salute

Quello che respiriamo può fare gravi danni

L’inquinamento atmosferico è una causa accertata di molte patologie ed è causa di molti decessi prematuri. Ad ogni respiro inspiriamo migliaia di particelle fini che costituiscono il particolato atmosferico (una miscela complessa di particelle solide e liquide, di sostanze organiche ed inorganiche sospese in aria, di solfati, nitrati, ioni ammonio, cloruro di sodio, particelle carboniose, polvere minerale ed acqua). Questi inquinanti vengono immagazzinati nei bronchi e nei polmoni dove si depositano e, a breve o a lungo termine, possono produrre effetti nocivi sulla salute. La concentrazione eccessiva di tali sostanze aumenta la frequenza dei disturbi e delle malattie respiratorie causando ad esempio episodi di dispnea, tosse cronica e catarro, bronchite acuta e cronica, infezioni delle vie respiratorie.

Può raggiungere anche il sangue

Possono anche danneggiare direttamente le cellule, con sviluppo ad esempio di tumori o stati di infiammazione dei tessuti a livello sistemico. Le particelle più fini, con diametro inferiore ai 10 μm (PM10) raggiungono gli alveoli, dove passano direttamente nel sangue. Parecchi studi correlano l’esposizione a breve e a lungo termine all’inquinamento da particolato
atmosferico con l’aumento del rischio di infarto, ictus e insufficienza cardiaca. Tali effetti pare siano mediati da una reazione sistemica allo stress ossidativo vascolare che causa un'attivazione della risposta anticorpale e da alcuni cambiamenti delle lipoproteine che favoriscono l’arteriosclerosi. Inoltre, l’inquinamento atmosferico favorisce la formazione di trombi a causa dell’aumento dei fattori di coagulazione e dell’attivazione piastrinica aumentando così il rischio di tromboembolia venosa. Molti dei danni sopra descritti sono attribuibili all’interferenza degli inquinanti con il DNA.

Danni anche al patrimonio genetico

La disciplina che studia come l’ ambiente influisce sulla la trascrizione genetica si chiama epigenetica. L’epigenetica ha dimostrato che non solo l’ inquinamento ma anche lo stile di vita (fumo, dieta, alcool, movimento, stress, etc.) interferiscono con il nostro patrimonio genetico. L’inquinamento può causare la metilazione del DNA, modificazione degli istoni (proteine basiche che legano il DNA) e interferire con l’attività di regolazione dei microRNA (piccole molecole di RNA che hanno la funzione di regolare gli effetti di una trascrizione genica).
Dal punto di vista scientifico è corretto sostenere che le alterazioni che si rilevano in pazienti o in tessuti malati sono uguali o simili a quelle che, secondo l’epigenetica, gli inquinanti chimici possono procurare. Sono però necessarie ulteriori indagini per determinare se queste alterazioni sono ereditabili.

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