Occhio all'etichetta
Saper leggere la carta d'identità degli alimenti
di Domingo Arrigoni
21-05-2023
Imparare a leggere l'etichetta ci consente di scegliere alimenti salutari, evitare e prevenire sprechi, privilegiare i prodotti italiani.
Le informazioni necessarie
L’etichetta deve riportare: la marca, il nome del prodotto, il luogo di origine o di provenienza, l’elenco degli ingredienti, cominciando da quelli presenti in maggiore quantità, il termine minimo di conservazione (da consumarsi preferibilmente entro) e, nel caso di prodotti molto deperibili, la data di scadenza (da consumarsi entro), la quantità netta del prodotto, eventualmente anche il peso sgocciolato, il lotto, la modalità di conservazione e di utilizzazione.
C'è anche la parte nutrizionale
Su ogni etichetta deve trovare spazio anche la tabella con le caratteristiche nutrizionali. L'etichetta deve anche specificare la natura degli oli e dei grassi utilizzati (es. olio di palma, di cocco, di soia, di colza) o se è stata utilizzata una miscela. Deve segnalare, con un carattere di stampa diverso da quello utilizzato per gli altri ingredienti, le sostanze che possono dare allergia.
Deve indicare le calorie per 100 gr o per 100 ml o per porzione. L'obbligo della dichiarazione nutrizionale riguarda tutti i prodotti alimentari confezionati tranne gli integratori alimentari, le acque minerali naturali, gli alimenti destinati ad una alimentazione particolare.
Qualche consiglio pratico
Leggere a fondo ogni volta l'etichetta è lungo e difficile. Per fare prima, consigliamo di preferire i prodotti con la lista degli ingredienti più breve possibile, che non contengano additivi. Vanno bene tuttavia anche quelli che ne contengono pochissimi additivi, ma è necessario prima di tutto conoscerli. In particolare, consigliamo di evitare o ridurre fortemente i prodotti che contengono:
- come primo o secondo ingrediente lo zucchero o il sale,
- nitriti e nitrati (E249, E250, E251, E252) contenuti soprattutto nella carne in scatola e negli insaccati: servono a mantenere il colore rosso della carne, sviluppare aromi e svolgere un azione antimicrobica
- solfiti e anidride solforosa (E220, E221, E222, E223,E224, E226, E227, E228) contenuti soprattutto nelle bibite, nei dolci, nel pesce conservato, nel vino e nella birra. Sono conservanti antimicrobici utilizzati per evitare la germinazione di muffe, lieviti, batteri.
- Glutammato mono sodico (E621) esaltatore di sapidità.• Tartrazina (E102) un colorante artificiale per caramelle, snack, bevande alcoliche, sciroppi.
- Mono e digliceridi degli acidi grassi (E471), emulsionanti presenti in molti prodotti da forno, gelati, cioccolato, margarina, sono grassi di scarsa qualità.
- Olii di palma e di colza presenti nelle creme spalmabili e in tantissimi prodotti da forno
- Grassi trans e idrogenati pericolosi per la salute in quanto aumentano il colesterolo
Non ci sono invece problemi per l'Acido ascorbico (Vitamina C) E301 e l'acido citrico (E330).
Articoli correlati:
Edulcoranti: cosa sono e perché possono far male
di Adriano Zampol D'Ortia
Estate: i cibi da non perdere
di Manola Bernardi
Intolleranze alimentari: cosa sono e come si riconoscono
di Manola Bernardi
Intolleranze: glutine, lattosio... e non solo
di Manola Bernardi
Quattro piatti freschi e veloci per l'estate
di Veronica Case